da Libertà, 06/10/14
Migliaia di persone invadono il quartiere
Piacenza – Via Roma si è presa la sua rivincita. Ora sogna di essere una piccola Greenwich newyorkese, con i teatri off-Broadway e i tornei cittadini di streetball. Sogna di essere Montmartre, con i vicolini degli artisti. Sogna di esplodere come Trastevere. Perché ha capito che, per quanto piccola, questa via ha il cuore grande. Per chi la vive tutti i giorni, la due giorni di festa organizzata dai commercianti e da una sfilza di volontari non è stata una sorpresa. È stato piuttosto il riscatto di chi ha sempre saputo quanto belle, divertenti e divertite fossero le strade più colorate e antiche di Piacenza.
L’evento “Matti da galera” ha attirato migliaia di persone: tutto esaurito nei bar e nei locali, presi d’assalto i mercatini. Il non-plus-ultra di Piacenza sembra essere passato in una via su cui pochissimi hanno saputo realmente scommettere negli ultimi anni. Pochissimi tranne gli storici commercianti, i giovani che hanno avviato attività nel cuore di via Roma, gli studenti in cerca di un alloggio a basso costo, i professionisti in cerca di una zona pulsante e febbrile, artisti intelligenti e capaci che lì hanno voluto la propria officina e chi crede che un’integrazione tra diverse culture sia possibile.
Ieri in occasione del taglio del nastro della festa, l’assessore comunale al welfare Stefano Cugini ha annunciato un nuovo patto tra cittadini e istituzioni. Nel quartiere Roma, vivono 4.975 residenti e il 40 per cento di loro ha origine straniera (da Ecuador, Albania, Romania, Senegal, Marocco, Egitto, Algeria, Filippine, Nigeria, Moldavia). «Oggi da solo nessuno fa niente – ha detto Cugini – le amministrazioni possono diventare attivatrici di cittadinanza attiva, creando le condizioni perché prendano vita esempi belli come la due giorni di festa in via Roma. Solo chi vive il quartiere può realmente dirci che cosa possiamo fare. Un patto di fiducia è necessario. Il prossimo obiettivo potrebbe essere un chiosco ai giardini Margherita. Il fermento c’è già, basti pensare che un ragazzo ha donato il suo progetto di riqualificazione».
Un plauso è arrivato anche dalla presidentessa dell’associazione Giardini Margherita e Merluzzo, che conta oggi 400 associati, tra i quali tanti stranieri. «Le forze vanno unite, altrimenti non andremo da nessuna parte, noi ci crediamo, speriamo di non illuderci» ha detto Giovanna Ferrari.
Il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, ha ribadito la necessità di iniziative dal basso e di un dialogo con i cittadini costante e continuo. «Il contatto diretto con i cittadini è fondamentale – ha detto il primo cittadino, con gli assessori Giulia Piroli e Katia Tarasconi -. Le soluzioni si trovano insieme. I commercianti, motore dell’evento, e i cittadini, che sono stati protagonisti: una modalità vincente».
Tutti d’accordo sul fatto che l’evento potrebbe diventare un appuntamento fisso. «Abbiamo tante idee – ha detto Antonio Resmini di Unione Commercianti -. L’amministrazione comunale ha proposto il progetto Porta galera 3.0, noi parteciperemo ai tavoli. Saremo parte attiva delle proposte. Siamo pronti».
Elisa Malacalza